







Padiglione Creativo UNESCO
Progetto |
Padiglione Creativo UNESCO |
Collocazione |
Fabriano (AN) |
Anno |
2019 |
Stato |
Progetto di concorso a inviti |
Dimensioni |
500m2 |
Committente |
UNESCO – Comune di Fabriano |
Gruppo di lavoro |
Lorenzo Rossi Architetti (Lorenzo Rossi, Ilaria Cocciu), WNA Walter Nicolino Architects |
Consulenti |
Guidobaldi Allestimenti, Gianluca Guidobaldi |
UN PADIGLIONE CIRCOLARE
Qual è oggi la Città Ideale? La complessità del presente tende a schiacciarci sulla gestione quotidiana dell’ordinario, perdendo di vista spesso principi e scenari generali. Orfani delle strutturate narrazioni del secolo passato, i valori attorno i quali immaginare il benessere di una comunità sono quelli che riguardano i rapporti all’interno della collettività e il rispetto per le risorse ambientali da tramandare alle generazioni future.
Sui temi della sostenibilità ambientale e della qualità di vita delle persone si sta affacciando una nuova sensibilità a scala internazionale, come sintetizzato nei diciassette obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals) da parte dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, molti dei quali hanno a che fare con il progetto degli spazi utilizzati dalle persone. L’allestimento proposto per il Padiglione Creativoall’interno del Museo della Carta e della Filigrana di Fabriano punta a fornire un dispositivo aperto alla molteplicità di esperienze che si incontreranno durante l’annual meeting UNESCO e a creare un luogo inclusivo di incontro per gli attori locali, realizzato attraverso una forte consapevolezza sul tema della sostenibilità ambientale.
Un padiglione aperto, flessibile, adattabile, inclusivo, accessibile, riciclabile. Un padiglione circolare.
Al termine “circolare”, negli ultimi anni, si è associato sempre più spesso la parola “economia”. Economia circolare è una locuzione che definisce un sistema economico pensato per potersi rigenerare da solo. Secondo la definizione che ne dà la Ellen MacArthur Foundation, in un’economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati ad essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera.
Si tratta di un nuovo modo di pensare, applicabile con profitto anche alla sfera del design di allestimenti – uno dei settori che maggiormente sposta risorse e gestisce processi articolati con un forte impatto sull’ambiente. Sono ormai passati dieci anni dalla direttiva CEE 98/2008, la quale auspicava di rendere riciclabile entro il 2020 il 70% del materiale per costruzioni. Sono stati fatti alcuni passi in avanti, ma non vi è ancora stato un radicale cambio di paradigma in merito.
Il progetto di allestimento degli spazi del Museo della Carta e della Filigrana si propone come caso studio, come laboratorio per unire flessibilità e adattabilità dei dispositivi di allestimento, alla loro sostenibilità ambientale.
È stato verificato con attenzione ogni passaggio del processo di attuazione del progetto – dall’ideazione alla sua riconversione – al fine di proporre un processo virtuoso che ha numerose affinità con ciò che caratterizza le figure dei moderni artigiani-imprenditori: la gestione attenta e consapevole di ogni passaggio della filiera legata ad un prodotto o ad un servizio e la ricerca di qualità e identità del manufatto stesso.
A – IDEAZIONE E PROGETTO
Flessibilità e adattabilità sono i due aspetti che hanno caratterizzato la fase di ideazione del concept di progetto. Non si tratta solamente di pensare a strutture espositive provviste di una loro modulabilità interna che ne cambi la morfologia, ma di un vero e proprio metodo aperto di progetto, in grado di adattarsi all’indefinitezza programmatica, tipica delle fasi iniziali di un processo allestitivo, fino alle varie revisioni che richiederà lo sviluppo dell’iter progettuale.
A piano terra i due anelli espositivi si sviluppano in corrispondenza delle gallerie porticate del chiostro tramite moduli singoli, mentre gli spazi centrali sono caratterizzati da installazioni per incontri ed eventi, in particolare un totem informativo con seduta situato in mezzo ad un boschetto di alberi da carta nella corte principale e una nuvola formata da lamelle di carta nella corte coperta.
L’utilizzo di strutture semplici per i moduli espositivi (elementi strutturali in tubolari e pannelli in acciaio) e un catalogo aperto di possibili declinazioni espositive permette di accogliere i contenuti che si chiariranno durante l’iter progettuale esecutivo, garantendo personalizzazione e scalabilità dei vari elementi. Ogni cluster potrà declinare i materiali e le forme di base con un alto grado di flessibilità, seguendo pochi e semplici vincoli che permetteranno di tenere sotto controllo i costi, i limiti strutturali, le esigenze spaziali del Museo.
Il risultato finale sarà dato dalla coralità dei contributi, che ora non sono prefigurabili completamente a priori. Le immagini proposte nelle tavole sono un punto di partenza, un possibile scenario in attesa di accogliere i contenuti dei 36 cluster che verranno ospitati.
E’ un metodo artigianale 4.0, che mette insieme gestione avanzata e aperta dei processi, con un’ampia possibilità di personalizzazione autoriale dei singoli elementi.
B – REALIZZAZIONE E GESTIONE
L’individuazione, in fase progettuale, di materiali che provengono dalla filiera del riciclo e caratterizzati dalla completa riutilizzabilità ha permesso di individuare soluzioni espositive con un alto grado di sostenibilità ambientale, che si lega alla durabilità semestrale garantita. La struttura degli espositori è realizzata tramite elementi tubolari in acciaio e pannelli, sagomati e piegati all’occorrenza, sempre in acciaio – un materiale completamente riciclabile. Tra i materiali riciclati sono presenti quelli provenienti dal Consorzio del Pannello Ecologico, che utilizza 100% di legno riciclato.
Gli alberi utilizzati nel chiostro principale appartengono alla specie Populus alba, impiegata per la produzione della carta. Sono trasportati in loco direttamente dal vivaio di coltivazione, ognuno con un proprio vaso che ne garantisce la vita ottimale per il periodo richiesto.
C – FASE DI UTILIZZO E RAPPORTO CON IL MUSEO
Il padiglione circolare è informato da un principio di inclusività che contempla l’agevole orientamento negli spazi e la facile lettura dei singoli cluster espositivi, la fruizione in sicurezza delle strutture e l’accessibilità ad ogni spazio caratterizzato dai nuovi interventi.
In particolare, per quanto riguarda l’accessibilità, per la sala convegni al piano terra verrà installata una rampa in legno reversibile per garantire l’ingresso ai disabili direttamente dal chiostro.
Come sala per seminari verrà utilizzata la biblioteca al piano primo, la quale sarà resa accessibile ai disabili tramite un dispositivo elevatore che collega la quota del piano primo alla quota della sala. Il dislivello tra lo spazio antistante l’ingresso della sala e la sala stessa sarà colmato da una pedana in legno. La scala attuale verrà adattata tramite l’aggiunta di una porzione in legno al fine di arrivare alla quota dell’attuale biblioteca.
I nuovi elementi espositivi permetteranno la completa fruizione degli spazi, sia da parte dei flussi dei visitatori del Museo, sia per i flussi dei nuovi visitatori. Il rapporto con gli spazi esistenti del Museo, a parte proporre alcuni leggeri e reversibili interventi per aumentare il grado di accessibilità degli spazi, è caratterizzato da un minimo impatto, in modo da salvaguardare la lettura dei caratteri storico-architettonici, stilistici e artistici degli spazi e la completa fruizione delle sale espositive della mostra permanente ed i servizi annessi.
Gli alberi (Populus alba) nello spazio del chiostro principale appartengono ad una specie adatta al clima locale, resistente ai parassiti, agli sbalzi di temperatura e agli agenti atmosferici in genere. Per il periodo dell’allestimento, gli alberi necessitano solamente della regolare innaffiatura in funzione delle condizioni climatiche stagionali.
D – SMONTAGGIO E RICONVERSIONE
Le strutture espositive sono pensate modulari, in modo da agevolarne il trasporto, il montaggio e lo smontaggio. La flessibilità e la possibilità di adattamento e personalizzazione dei moduli espositivi permetterà, in accordo con la Direzione del Museo e con la Soprintendenza per i Beni Artistici e Architettonici, l’eventuale utilizzo per l’esposizione permanente del Museo. Ogni materiale utilizzato potrà essere smontato dalla struttura espositiva e riutilizzato per altri scopi.
Gli alberi del boschetto posto nel chiostro principale provengono da vivai locali e possono essere inseriti in vaso per il periodo richiesto dall’installazione, per poi rientrare alla coltivazione di origine, garantendo una completa riconversione dell’installazione.
E – SMALTIMENTO RIFIUTI
L’ambizione è di produrre un allestimento che non generi rifiuti.
GLI ELEMENTI DEL PROGETTO
IL TOTEM ORIGAMI NEL BOSCO
In una calda mattina di giugno, la luce genera ombre nette sulla facciata del Museo della Carta e della Filigrana di Fabriano, la fresca ombra dell’atrio anticipa la vista di una bianca struttura ad origami che si fa largo tra i fusti e le foglie di un boschetto di alberi da carta (Populus alba*). Il primo approccio all’allestimento temporaneo avviene con una serie di suggestioni legate al tema del Museo che ospita il Padiglione Creativo Unesco: uno spazio centrale che accoglie, presenta l’allestimento temporaneo, orienta i flussi, permette soste e incontri all’ombra dei 36 alberi, uno per ogni città ospite/cluster creativo. Gli alberi creano uno spazio ombreggiato, che riduce l’effetto isola di calore del minerale chiostro principale.
LA GALLERIA ESPOSITIVA NEL CHIOSTRO PRINCIPALE
Uscendo dal boschetto si raggiunge l’anello del primo circuito espositivo situato in corrispondenza della galleria voltata del chiostro principale: una serie di espositori leggeri, connessi attraverso un sistema infrastrutturale aereo, che garantisce il passaggio di elettricità e dati senza intaccare le strutture esistenti del Museo.
Si viene così a disegnare una costellazione di cluster (un controcanto del progetto speciale delle otto città dell’Orsa) che sottolinea gli spazi esistenti guidando il visitatore nella scoperta dei contenuti dei cluster stessi.
LA NUVOLA DI CARTA E LA GALLERIA ESPOSITIVA NEL CHIOSTRO COPERTO
Seguendo gli espositori e la filiforme infrastruttura aerea si giunge al secondo chiostro, caratterizzato da una copertura vetrata preesistente, alla quale è stata applicata nella parte sottostante una leggera installazione composta di lamelle di carta, utile a mitigare la luce diretta e ottenere maggiore uniformità luminosa per le strutture espositive. Una nuvola di carta, che evoca i sistemi che si utilizzavano in passato per far asciugare i fogli in seguito alle lavorazioni e crea un’atmosfera inedita e suggestiva all’interno del chiostro coperto.
Come nel chiostro principale, anche in questo caso il circuito espositivo si sviluppa ad anello al di sotto della galleria voltata del chiostro, in modo da lasciare lo spazio centrale libero per eventi e incontri.
LE GALLERIE AL PRIMO PIANO
Il percorso espositivo prosegue al primo piano attraverso la scala posta nell’angolo nord del chiostro principale, o per mezzo dell’ascensore nell’angolo sud del fabbricato. Parte degli espositori esistenti (i pannelli verticali) sono stati ricollocati nella parte nord della galleria antistante le scale di accesso, mentre i tavoli-vetrina sono stati integrati nel nuovo allestimento, creando un rapporto di reciproca leggibilità tra gli elementi.
I nuovi espositori forniscono un secondo ordine di ripiani per i moduli esistenti, dotandoli all’occorrenza di illuminazione e cablaggi, ma senza intaccarne gli elementi fisici che li compongono.
Come nel resto degli interventi, è garantita la completa reversibilità del sistema.
I nuovi moduli espositivi proseguono nella parte centrale della galleria, con una possibile fruizione dei contenuti da entrambi i lati, guidando i visitatori alla scoperta degli spazi del museo.
IL SISTEMA DEGLI ESPOSITORI
Gli espositori sono caratterizzati da principi di flessibilità e adattabilità al programma curatoriale in via di definizione, per permettere la migliore aderenza alle esigenze del cluster ospitati e un buon grado di personalizzazione.
Lo strumento per gestire questo processo aperto utilizza i principi del Design Generativo, una recente branca della progettazione che, per mezzo di forme e strutture semplici, alcuni vincoli, un catalogo di opzioni di base e le personalizzazioni richieste dalla curatela è in grado di generare diversi layout per i moduli espositivi.
Una innovazione di processo che si integra con le pratiche artigianali della fase realizzativa: lo stesso Padiglione Creativo diventa un prodotto artigianale che utilizza nuovi strumenti progettuali.
Suppellettili; indumenti della filiera tessile; oggetti di artigianato in pietre preziose e legno; prodotti alimentari non industriali; documenti informativi sono solo alcuni dei possibili elementi declinabili nel sistema degli espositori. Per ognuno è possibile un grado di personalizzazione dato dalle finiture cromatiche della struttura, dalle pannellature, dalla scalabilità, dalle didascalie informative, fino all’inserimento di dispositivi multimediali ed elementi luminosi.
Dispositivi multimediali quali schermi di varie dimensioni, proiettori, sistemi per notifiche informative “push” sui contenuti – per mezzo del sistema ibeacon, in grado di dialogare con gli smartphone dei visitatori – possono essere agevolmente integrati nei vari moduli. Un sistema di illuminazione a led (sia ambientale che d’accento) è inserito all’interno delle strutture espositive e viene alimentato grazie all’infrastruttura aerea che connette ogni modulo.
SALA RIUNIONI – PIANO TERRA
La sala riunioni da 100 posti è confermata nella posizione odierna, apportando alcune migliorie riguardo l’accessibilità dal chiostro principale e l’inserimento nel sistema di wayfinding del nuovo allestimento. Verrà inoltre verificato il funzionamento dei dispositivi multimediali esistenti.
SALA SEMINARI – PIANO PRIMO
L’ampio spazio della biblioteca è adattato a sala per i seminari disponendo i tavoli già presenti a ferro di cavallo come evidenziato in planimetria.
Dispositivi multimediali (schermo con connessione alla rete) saranno inseriti, se necessari, per i seminari.
Una declinazione contemporanea della Città Ideale si fonda su un delicato equilibrio tra principi di sostenibilità ambientale, valorizzazione delle identità, innovazione dei processi, promozione degli scambi culturali, coinvolgimento delle persone per il bene comune. Il concept dell’allestimento proposto ha l’ambizione di interpretare queste tematiche attraverso un sistema aperto, in grado di rispondere in modo flessibile al programma in via di definizione e, al contempo, di valorizzare gli spazi esistenti e creare uno spazio accogliente e suggestivo per i visitatori.
ELEMENTI DI REVERSIBILITÀ DEL PROGETTO
Di seguito sono illustrate le soluzioni orientate a garantire la totale reversibilità dell’allestimento proposto per ognuno degli spazi interessati.
PIANO TERRA
ATRIO
L’atrio di ingresso non è interessato da installazioni per garantire il suo ruolo di disimpegno dei flussi in entrata e in uscita nei confronti delle varie aree espositive del Museo (comprese I.A.T. e bookshop), in particolare nei momenti di picco durante presentazioni ed eventi nella sala convegni.
ACCESSO ASCENSORE
L’ingresso che conduce all’ascensore di collegamento con il primo piano verrà inserito nel nuovo sistema di wayfinding delle nuove installazioni temporanee.
CHIOSTRO PRINCIPALE – AREA CENTRALE APERTA
Il chiostro principale è caratterizzato da alcune sedute poste ai bordi e in posizione centrale, le quali verranno smontate, conservate e ricollocate al termine dell’allestimento temporaneo. L’eventuale movimentazione della vasca in pietra centrale verrà valutata con la Direzione del Museo e con la Soprintendenza per i Beni Artistici e Architettonici.
La flessibilità del layout allestitivo proposto ha contemplato la possibilità sia del mantenimento, sia della rimozione termporanea di questo elemento all’interno del cortile.
IL BOSCO
Nella parte centrale aperta verranno posizionati 36 alberi – della specie Populus alba – di circa 4 metri di altezza, dotati di vaso e sotto-vaso al fine di eliminare qualsiasi possibile fuoriuscita di terra durante l’innaffiatura. Ogni vaso sarà provvisto di una idonea superficie di appoggio a terra al fine di rendere stabile l’albero durante agenti atmosferici critici.
La dislocazione degli alberi lascierà completa libertà di movimento ai flussi dei visitatori. Nel caso di necessità di transito di oggetti ingombranti attraverso il cortile, sarà possibile spostare i vasi interessati tramite pedana mobile su ruote. La completa reversibilità di questa installazione prevede la restituzione degli alberi al vivaio di origine, per essere reintrodotti nel ciclo di coltivazione.
L’INSTALLAZIONE INFORMATIVA “ORIGAMI”
Sempre nella parte centrale del chiostro principale è prevista una installazione temporanea a carattere informativo, realizzata tramite moduli autoportanti in acciaio, pre-assemblati in officina, il cui montaggio avverrà con il fissaggio a secco dei singoli elementi e il semplice appoggio a terra. La parte terminale del totem “origami” si declinerà in una seduta, rivestita in pannelli rigidi fissati a secco. La pavimentazione sottostante l’installazione verrà protetta attraverso idonei elementi sulle superfici di contatto a terra della struttura metallica. Questo sistema costruttivo renderà particolarmente veloce e leggero lo smantellamento e il recupero di ogni singolo elemento. Nessuna parte della struttura toccherà pareti o colonne dello spazio del Museo. Il rivestimento della struttura avverrà tramite doppio strato di membrana tessile bianca – ignifuga – fissata a secco sulla struttura al fine di rendere agevole lo smontaggio e il recupero.
SPAZIO 1 – PERCORSO ESPOSITIVO
Lo spazio voltato che borda la corte aperta crea un circuito ad anello all’interno del quale si inseriscono parte dei 36 muduli espositivi dei cluster: ogni elemento è formato da una struttura autoportante in tubolari di acciaio pre- assemblata in officina, di altezza 240 cm e dimensioni di base variabili, in funzione degli elementi da esporre (in generale le dimensioni di base del singolo modulo possono variare da un minimo di 80 cm a un massimo di 120 cm). La pavimentazione verrà protetta tramite idonei elementi di connessione con la struttura dei moduli. L’unica lavorazione in loco sarà la connessione dei singoli espositori con l’infrastruttura aerea, rappresentata da elementi tubolari in acciaio, provvisti di cablaggi al loro interno e agganci a secco con i vari moduli. Il trasporto, il montaggio e lo smontaggio non coinvolgeranno parti verticali del Museo (pareti, colonne). La flessibilità del sistema espositivo permetterà di rispettare le installazioni preesistenti del Museo, come la voluminosa macchina per la carta posta sul lato nord-est del chiostro.
SALA CONVEGNI
Lo spazio della sala convegni – accessibile sia dall’atrio attraverso il bookshop, sia dal chiostro principale – non è interessato da nuove installazioni, a parte la verifica dell’apparato multimediale. Per superare il dislivello tra la quota del chiostro principale e il pavimento della sala convegni sarà inserita una rampa in legno, con idonea pendenza, come riportato nello schema in pianta.
La rampa in legno sarà semplicemente poggiata sul pavimento esistente, che sarà protetto tramite elementi di connessione.
SPAZIO 1.1 – CONNESSIONE CHIOSTRI
Il corridoio di connessione tra i chiostri a piano terra non è interessato da installazioni, salvo il passaggio dell’infrastruttura di connessione dei moduli espositivi: un semplice elemento tubolare in acciao che utilizzerà un supporto intermedio autoportante per aumentare la propria stabilità.
CHIOSTRO MINORE:
AREA CENTRALE CHIUSA – LA NUVOLA DI CARTA
La corte del chiostro minore è caratterizzata da una copertura preesistente in vetro, sulla cui struttura verrà applicata una sotto-struttura leggera in profili di acciaio, alla quale appendere, tramite morsetti, l’installazione “nuvola di carta”, costituita da n. 11 fasce (realizzate con materiale “drop paper”), di altezza 120 cm, sagomate e distanziate 60 cm una dall’altra.
L’installazione a secco permetterà un agevole smontaggio e ripristino delle condizioni originarie.
SPAZIO 1.2 – PERCORSO ESPOSITIVO
Comeperlospaziodelchiostroprincipale,l’areavoltata che borda la corte coperta crea un circuito ad anello all’interno del quale si inserisce la parte restante dei 36 muduli espositivi dei cluster. Ogni elemento è formato da una struttura autoportante in tubolari di acciaio pre- assemblata in officina. La pavimentazione verrà protetta tramite idonei elementi di connessione con la struttura dei moduli. L’unica lavorazione in loco sarà, anche in questo caso, la connessione dei singoli espositori con l’infrastrutturaaerea,rappresentatadaelementitubolari in acciaio, provvisti di cablaggi al loro interno e agganci a secco con i vari moduli. Il trasporto, il montaggio e lo smontaggio non coinvolgeranno parti verticali del Museo (pareti, colonne).
La leggerezza e la modulabilità che contraddistinguono gli elementi espositivi free-standing permettono di adattare in modo flessibile la loro dislocazione in base alle preesistenze (installazioni; arredi; aree espositive; spazi di servizio) del Museo della Carta e della Filigrana. I flussi dei visitatori, sia relativi al Museo, sia all’annual meeting UNESCO potranno convivere grazie alla porosità degli allestimenti, immaginati per permettere la maggiore fruibilità ai visitatori e il minore impatto spaziale per quanto riguarda le preesistenze. L’accessibilità ai servizi, alle sale espositive e agli eventi sarà completamente garantita.
PIANO PRIMO
ACCESSO ASCENSORE
L’ingresso che conduce all’ascensore di collegamento con il primo piano verrà inserito nel nuovo sistema di wayfinding delle nuove installazioni temporanee.
GALLERIA ESPOSITIVA (SALA EXPO A-B-C)
Il nuovo layout prevede di utilizzare e ricollocare gli espositori preesistenti del Museo, in modo da integrarli nel percorso espositivo temporaneo. In una fase successiva sarà possibile ripristinare completamente il layout originario.
I nuovi espositori nelle gallerie al primo piano declinano i principi di flessibilità e modulabilità di quelli al piano terra tramite geometrie che si adattano al contesto e agli elementi del piano superiore. In particolare alcuni di essi integrano i tavoli vetrati esistenti (senza contatto), introducendoli nel nuovo sistema espositivo. Queste integrazioni sono completamente reversibili.
A differenza degli espositori al piano terra, i nuovi allestimenti al piano primo si aggregano in elementi lineari fruibili dai due lati maggiori. Anche in questo caso gli elementi sono autoportanti e non sono previsti contatti con le pareti delle gallerie. I moduli saranno semplicemente appoggiati a pavimento, che verrà idoneamente protetto sia durante le fasi di trasporto, montaggio e smontaggio, sia durante la permanenza del sistema espositivo.
BIBLIOTECA – SALA SEMINARI (accessibilità)
La sala della biblioteca, che per la durata dell’annual meeting UNESCO verrà adattata a sala per i seminari, si trova ad una quota diversa rispetto le gallerie espositive di accesso. Il progetto prevede l’adeguamento dell’accessibilità tramite un dispositivo elevatore che collega la quota del piano primo alla quota della sala.
Il dislivello tra lo spazio antistante l’ingresso della sala e la sala stessa sarà colmato da una pedana in legno. La scala attuale verrà adattata tramite l’aggiunta di una porzione in legno, al fine di arrivare alla quota dell’attuale biblioteca. Gli elementi lignei saranno semplicemente appoggiati alle strutture esistenti, che verranno idoneamente protette, per cui è garantita una completa reversibilità degli interventi.
Il dispositivo elevatore meccanizzato può essere inserito come elemento free-standing (completamente reversibile) o come elemento integrato con il sistema architettonico del Museo. La soluzione più idonea potràesserediscussaconladirezionedelMuseoecon Soprintendenza per i Beni Artistici e Architettonici, valutando l’opportunità di installare questo dispositivo in modo permanente al fine di rendere completamente accessibile questa porzione di edificio.
L’ampio spazio della biblioteca sarà adattato a sala per i seminari disponendo i tavoli già presenti a ferro di cavallo come evidenziato in planimetria.
Anche per il piano primo l’accessibilità ai servizi, alle sale espositive e agli eventi sarà completamente garantita.
MODALITÀ ORGANIZZATIVE E DESCRIZIONE DEL TEAM
Il team proposto per la progettazione, direzione lavori e realizzazione degli allestimenti temporanei del Padiglione della Creatività Crafts & Folk Art è composto da professionisti e imprese di grande esperienza nel settore oggetto del concorso.
L’associazione temporanea comprende due studi di progettazione Lorenzo Rossi Architetti di Fabriano e WNA Walter Nicolino Architects con sede a Torino.
Lorenzo Rossi, dopo 10 anni di esperienze lavorative in Germania e in Austria, opera da 15 anni prevalentemente a Fabriano e nelle Marche. Si occupa di progettazione architettonica e urbanistica a tutti i livelli. Ha sviluppato una profonda conoscenza del territorio e delle imprese locali. Tra i suoi ultimi lavori nel campo della progettazione di allestimenti ricordiamo il Museo Guelfo a Fabriano.
Walter Nicolino, attivo nel campo della progettazione e della ricerca accademica, ha sviluppato una lunga esperienza in campo internazionale come partner fondatore dello studio Carlo Ratti Associati sviluppando progetti a varie scale, da quella urbanistico-architettonica all’interaction design. Dal 2015 Walter Nicolino svolge attività professionale coordinando il gruppo multidisciplinare WNA Walter Nicolino Architects.
I due studi hanno ideato il concept del Padiglione della Creatività Crafts & Folk Art, mettendo insieme competenze e strategie progettuali.
Per quanto riguarda le imprese realizzatrici, il gruppo prevede la presenza di Guidobaldi Allestimenti, un’azienda specializzata in allestimenti fieristici e museali che opera su tutto il territorio nazionale.
Per la parte illuminotecnica del progetto il team si avvale della collaborazione di Effettoluce S.p.A., una società che progetta e realizza impianti di illuminazione in tutto il mondo, con specifiche competenze anche nell’illuminotecnica legata agli allestimenti.
Padiglione Creativo UNESCO
Padiglione Creativo UNESCO
Collocazione
Fabriano (AN)
Anno
2019
Stato
Progetto di concorso a inviti
Dimensioni
500m2
Committente
UNESCO – Comune di Fabriano
Gruppo di lavoro
Lorenzo Rossi Architetti (Lorenzo Rossi, Ilaria Cocciu), WNA Walter Nicolino Architects
Consulenti
Guidobaldi Allestimenti, Gianluca Guidobaldi
UN PADIGLIONE CIRCOLARE
Qual è oggi la Città Ideale? La complessità del presente tende a schiacciarci sulla gestione quotidiana dell’ordinario, perdendo di vista spesso principi e scenari generali. Orfani delle strutturate narrazioni del secolo passato, i valori attorno i quali immaginare il benessere di una comunità sono quelli che riguardano i rapporti all’interno della collettività e il rispetto per le risorse ambientali da tramandare alle generazioni future.
Sui temi della sostenibilità ambientale e della qualità di vita delle persone si sta affacciando una nuova sensibilità a scala internazionale, come sintetizzato nei diciassette obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals) da parte dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, molti dei quali hanno a che fare con il progetto degli spazi utilizzati dalle persone. L’allestimento proposto per il Padiglione Creativoall’interno del Museo della Carta e della Filigrana di Fabriano punta a fornire un dispositivo aperto alla molteplicità di esperienze che si incontreranno durante l’annual meeting UNESCO e a creare un luogo inclusivo di incontro per gli attori locali, realizzato attraverso una forte consapevolezza sul tema della sostenibilità ambientale.
Un padiglione aperto, flessibile, adattabile, inclusivo, accessibile, riciclabile. Un padiglione circolare.
Al termine “circolare”, negli ultimi anni, si è associato sempre più spesso la parola “economia”. Economia circolare è una locuzione che definisce un sistema economico pensato per potersi rigenerare da solo. Secondo la definizione che ne dà la Ellen MacArthur Foundation, in un’economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati ad essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera.
Si tratta di un nuovo modo di pensare, applicabile con profitto anche alla sfera del design di allestimenti – uno dei settori che maggiormente sposta risorse e gestisce processi articolati con un forte impatto sull’ambiente. Sono ormai passati dieci anni dalla direttiva CEE 98/2008, la quale auspicava di rendere riciclabile entro il 2020 il 70% del materiale per costruzioni. Sono stati fatti alcuni passi in avanti, ma non vi è ancora stato un radicale cambio di paradigma in merito.
Il progetto di allestimento degli spazi del Museo della Carta e della Filigrana si propone come caso studio, come laboratorio per unire flessibilità e adattabilità dei dispositivi di allestimento, alla loro sostenibilità ambientale.
È stato verificato con attenzione ogni passaggio del processo di attuazione del progetto – dall’ideazione alla sua riconversione – al fine di proporre un processo virtuoso che ha numerose affinità con ciò che caratterizza le figure dei moderni artigiani-imprenditori: la gestione attenta e consapevole di ogni passaggio della filiera legata ad un prodotto o ad un servizio e la ricerca di qualità e identità del manufatto stesso.
A – IDEAZIONE E PROGETTO
Flessibilità e adattabilità sono i due aspetti che hanno caratterizzato la fase di ideazione del concept di progetto. Non si tratta solamente di pensare a strutture espositive provviste di una loro modulabilità interna che ne cambi la morfologia, ma di un vero e proprio metodo aperto di progetto, in grado di adattarsi all’indefinitezza programmatica, tipica delle fasi iniziali di un processo allestitivo, fino alle varie revisioni che richiederà lo sviluppo dell’iter progettuale.
A piano terra i due anelli espositivi si sviluppano in corrispondenza delle gallerie porticate del chiostro tramite moduli singoli, mentre gli spazi centrali sono caratterizzati da installazioni per incontri ed eventi, in particolare un totem informativo con seduta situato in mezzo ad un boschetto di alberi da carta nella corte principale e una nuvola formata da lamelle di carta nella corte coperta.
L’utilizzo di strutture semplici per i moduli espositivi (elementi strutturali in tubolari e pannelli in acciaio) e un catalogo aperto di possibili declinazioni espositive permette di accogliere i contenuti che si chiariranno durante l’iter progettuale esecutivo, garantendo personalizzazione e scalabilità dei vari elementi. Ogni cluster potrà declinare i materiali e le forme di base con un alto grado di flessibilità, seguendo pochi e semplici vincoli che permetteranno di tenere sotto controllo i costi, i limiti strutturali, le esigenze spaziali del Museo.
Il risultato finale sarà dato dalla coralità dei contributi, che ora non sono prefigurabili completamente a priori. Le immagini proposte nelle tavole sono un punto di partenza, un possibile scenario in attesa di accogliere i contenuti dei 36 cluster che verranno ospitati.
E’ un metodo artigianale 4.0, che mette insieme gestione avanzata e aperta dei processi, con un’ampia possibilità di personalizzazione autoriale dei singoli elementi.
B – REALIZZAZIONE E GESTIONE
L’individuazione, in fase progettuale, di materiali che provengono dalla filiera del riciclo e caratterizzati dalla completa riutilizzabilità ha permesso di individuare soluzioni espositive con un alto grado di sostenibilità ambientale, che si lega alla durabilità semestrale garantita. La struttura degli espositori è realizzata tramite elementi tubolari in acciaio e pannelli, sagomati e piegati all’occorrenza, sempre in acciaio – un materiale completamente riciclabile. Tra i materiali riciclati sono presenti quelli provenienti dal Consorzio del Pannello Ecologico, che utilizza 100% di legno riciclato.
Gli alberi utilizzati nel chiostro principale appartengono alla specie Populus alba, impiegata per la produzione della carta. Sono trasportati in loco direttamente dal vivaio di coltivazione, ognuno con un proprio vaso che ne garantisce la vita ottimale per il periodo richiesto.
C – FASE DI UTILIZZO E RAPPORTO CON IL MUSEO
Il padiglione circolare è informato da un principio di inclusività che contempla l’agevole orientamento negli spazi e la facile lettura dei singoli cluster espositivi, la fruizione in sicurezza delle strutture e l’accessibilità ad ogni spazio caratterizzato dai nuovi interventi.
In particolare, per quanto riguarda l’accessibilità, per la sala convegni al piano terra verrà installata una rampa in legno reversibile per garantire l’ingresso ai disabili direttamente dal chiostro.
Come sala per seminari verrà utilizzata la biblioteca al piano primo, la quale sarà resa accessibile ai disabili tramite un dispositivo elevatore che collega la quota del piano primo alla quota della sala. Il dislivello tra lo spazio antistante l’ingresso della sala e la sala stessa sarà colmato da una pedana in legno. La scala attuale verrà adattata tramite l’aggiunta di una porzione in legno al fine di arrivare alla quota dell’attuale biblioteca.
I nuovi elementi espositivi permetteranno la completa fruizione degli spazi, sia da parte dei flussi dei visitatori del Museo, sia per i flussi dei nuovi visitatori. Il rapporto con gli spazi esistenti del Museo, a parte proporre alcuni leggeri e reversibili interventi per aumentare il grado di accessibilità degli spazi, è caratterizzato da un minimo impatto, in modo da salvaguardare la lettura dei caratteri storico-architettonici, stilistici e artistici degli spazi e la completa fruizione delle sale espositive della mostra permanente ed i servizi annessi.
Gli alberi (Populus alba) nello spazio del chiostro principale appartengono ad una specie adatta al clima locale, resistente ai parassiti, agli sbalzi di temperatura e agli agenti atmosferici in genere. Per il periodo dell’allestimento, gli alberi necessitano solamente della regolare innaffiatura in funzione delle condizioni climatiche stagionali.
D – SMONTAGGIO E RICONVERSIONE
Le strutture espositive sono pensate modulari, in modo da agevolarne il trasporto, il montaggio e lo smontaggio. La flessibilità e la possibilità di adattamento e personalizzazione dei moduli espositivi permetterà, in accordo con la Direzione del Museo e con la Soprintendenza per i Beni Artistici e Architettonici, l’eventuale utilizzo per l’esposizione permanente del Museo. Ogni materiale utilizzato potrà essere smontato dalla struttura espositiva e riutilizzato per altri scopi.
Gli alberi del boschetto posto nel chiostro principale provengono da vivai locali e possono essere inseriti in vaso per il periodo richiesto dall’installazione, per poi rientrare alla coltivazione di origine, garantendo una completa riconversione dell’installazione.
E – SMALTIMENTO RIFIUTI
L’ambizione è di produrre un allestimento che non generi rifiuti.
GLI ELEMENTI DEL PROGETTO
IL TOTEM ORIGAMI NEL BOSCO
In una calda mattina di giugno, la luce genera ombre nette sulla facciata del Museo della Carta e della Filigrana di Fabriano, la fresca ombra dell’atrio anticipa la vista di una bianca struttura ad origami che si fa largo tra i fusti e le foglie di un boschetto di alberi da carta (Populus alba*). Il primo approccio all’allestimento temporaneo avviene con una serie di suggestioni legate al tema del Museo che ospita il Padiglione Creativo Unesco: uno spazio centrale che accoglie, presenta l’allestimento temporaneo, orienta i flussi, permette soste e incontri all’ombra dei 36 alberi, uno per ogni città ospite/cluster creativo. Gli alberi creano uno spazio ombreggiato, che riduce l’effetto isola di calore del minerale chiostro principale.
LA GALLERIA ESPOSITIVA NEL CHIOSTRO PRINCIPALE
Uscendo dal boschetto si raggiunge l’anello del primo circuito espositivo situato in corrispondenza della galleria voltata del chiostro principale: una serie di espositori leggeri, connessi attraverso un sistema infrastrutturale aereo, che garantisce il passaggio di elettricità e dati senza intaccare le strutture esistenti del Museo.
Si viene così a disegnare una costellazione di cluster (un controcanto del progetto speciale delle otto città dell’Orsa) che sottolinea gli spazi esistenti guidando il visitatore nella scoperta dei contenuti dei cluster stessi.
LA NUVOLA DI CARTA E LA GALLERIA ESPOSITIVA NEL CHIOSTRO COPERTO
Seguendo gli espositori e la filiforme infrastruttura aerea si giunge al secondo chiostro, caratterizzato da una copertura vetrata preesistente, alla quale è stata applicata nella parte sottostante una leggera installazione composta di lamelle di carta, utile a mitigare la luce diretta e ottenere maggiore uniformità luminosa per le strutture espositive. Una nuvola di carta, che evoca i sistemi che si utilizzavano in passato per far asciugare i fogli in seguito alle lavorazioni e crea un’atmosfera inedita e suggestiva all’interno del chiostro coperto.
Come nel chiostro principale, anche in questo caso il circuito espositivo si sviluppa ad anello al di sotto della galleria voltata del chiostro, in modo da lasciare lo spazio centrale libero per eventi e incontri.
LE GALLERIE AL PRIMO PIANO
Il percorso espositivo prosegue al primo piano attraverso la scala posta nell’angolo nord del chiostro principale, o per mezzo dell’ascensore nell’angolo sud del fabbricato. Parte degli espositori esistenti (i pannelli verticali) sono stati ricollocati nella parte nord della galleria antistante le scale di accesso, mentre i tavoli-vetrina sono stati integrati nel nuovo allestimento, creando un rapporto di reciproca leggibilità tra gli elementi.
I nuovi espositori forniscono un secondo ordine di ripiani per i moduli esistenti, dotandoli all’occorrenza di illuminazione e cablaggi, ma senza intaccarne gli elementi fisici che li compongono.
Come nel resto degli interventi, è garantita la completa reversibilità del sistema.
I nuovi moduli espositivi proseguono nella parte centrale della galleria, con una possibile fruizione dei contenuti da entrambi i lati, guidando i visitatori alla scoperta degli spazi del museo.
IL SISTEMA DEGLI ESPOSITORI
Gli espositori sono caratterizzati da principi di flessibilità e adattabilità al programma curatoriale in via di definizione, per permettere la migliore aderenza alle esigenze del cluster ospitati e un buon grado di personalizzazione.
Lo strumento per gestire questo processo aperto utilizza i principi del Design Generativo, una recente branca della progettazione che, per mezzo di forme e strutture semplici, alcuni vincoli, un catalogo di opzioni di base e le personalizzazioni richieste dalla curatela è in grado di generare diversi layout per i moduli espositivi.
Una innovazione di processo che si integra con le pratiche artigianali della fase realizzativa: lo stesso Padiglione Creativo diventa un prodotto artigianale che utilizza nuovi strumenti progettuali.
Suppellettili; indumenti della filiera tessile; oggetti di artigianato in pietre preziose e legno; prodotti alimentari non industriali; documenti informativi sono solo alcuni dei possibili elementi declinabili nel sistema degli espositori. Per ognuno è possibile un grado di personalizzazione dato dalle finiture cromatiche della struttura, dalle pannellature, dalla scalabilità, dalle didascalie informative, fino all’inserimento di dispositivi multimediali ed elementi luminosi.
Dispositivi multimediali quali schermi di varie dimensioni, proiettori, sistemi per notifiche informative “push” sui contenuti – per mezzo del sistema ibeacon, in grado di dialogare con gli smartphone dei visitatori – possono essere agevolmente integrati nei vari moduli. Un sistema di illuminazione a led (sia ambientale che d’accento) è inserito all’interno delle strutture espositive e viene alimentato grazie all’infrastruttura aerea che connette ogni modulo.
SALA RIUNIONI – PIANO TERRA
La sala riunioni da 100 posti è confermata nella posizione odierna, apportando alcune migliorie riguardo l’accessibilità dal chiostro principale e l’inserimento nel sistema di wayfinding del nuovo allestimento. Verrà inoltre verificato il funzionamento dei dispositivi multimediali esistenti.
SALA SEMINARI – PIANO PRIMO
L’ampio spazio della biblioteca è adattato a sala per i seminari disponendo i tavoli già presenti a ferro di cavallo come evidenziato in planimetria.
Dispositivi multimediali (schermo con connessione alla rete) saranno inseriti, se necessari, per i seminari.
Una declinazione contemporanea della Città Ideale si fonda su un delicato equilibrio tra principi di sostenibilità ambientale, valorizzazione delle identità, innovazione dei processi, promozione degli scambi culturali, coinvolgimento delle persone per il bene comune. Il concept dell’allestimento proposto ha l’ambizione di interpretare queste tematiche attraverso un sistema aperto, in grado di rispondere in modo flessibile al programma in via di definizione e, al contempo, di valorizzare gli spazi esistenti e creare uno spazio accogliente e suggestivo per i visitatori.
ELEMENTI DI REVERSIBILITÀ DEL PROGETTO
Di seguito sono illustrate le soluzioni orientate a garantire la totale reversibilità dell’allestimento proposto per ognuno degli spazi interessati.
PIANO TERRA
ATRIO
L’atrio di ingresso non è interessato da installazioni per garantire il suo ruolo di disimpegno dei flussi in entrata e in uscita nei confronti delle varie aree espositive del Museo (comprese I.A.T. e bookshop), in particolare nei momenti di picco durante presentazioni ed eventi nella sala convegni.
ACCESSO ASCENSORE
L’ingresso che conduce all’ascensore di collegamento con il primo piano verrà inserito nel nuovo sistema di wayfinding delle nuove installazioni temporanee.
CHIOSTRO PRINCIPALE – AREA CENTRALE APERTA
Il chiostro principale è caratterizzato da alcune sedute poste ai bordi e in posizione centrale, le quali verranno smontate, conservate e ricollocate al termine dell’allestimento temporaneo. L’eventuale movimentazione della vasca in pietra centrale verrà valutata con la Direzione del Museo e con la Soprintendenza per i Beni Artistici e Architettonici.
La flessibilità del layout allestitivo proposto ha contemplato la possibilità sia del mantenimento, sia della rimozione termporanea di questo elemento all’interno del cortile.
IL BOSCO
Nella parte centrale aperta verranno posizionati 36 alberi – della specie Populus alba – di circa 4 metri di altezza, dotati di vaso e sotto-vaso al fine di eliminare qualsiasi possibile fuoriuscita di terra durante l’innaffiatura. Ogni vaso sarà provvisto di una idonea superficie di appoggio a terra al fine di rendere stabile l’albero durante agenti atmosferici critici.
La dislocazione degli alberi lascierà completa libertà di movimento ai flussi dei visitatori. Nel caso di necessità di transito di oggetti ingombranti attraverso il cortile, sarà possibile spostare i vasi interessati tramite pedana mobile su ruote. La completa reversibilità di questa installazione prevede la restituzione degli alberi al vivaio di origine, per essere reintrodotti nel ciclo di coltivazione.
L’INSTALLAZIONE INFORMATIVA “ORIGAMI”
Sempre nella parte centrale del chiostro principale è prevista una installazione temporanea a carattere informativo, realizzata tramite moduli autoportanti in acciaio, pre-assemblati in officina, il cui montaggio avverrà con il fissaggio a secco dei singoli elementi e il semplice appoggio a terra. La parte terminale del totem “origami” si declinerà in una seduta, rivestita in pannelli rigidi fissati a secco. La pavimentazione sottostante l’installazione verrà protetta attraverso idonei elementi sulle superfici di contatto a terra della struttura metallica. Questo sistema costruttivo renderà particolarmente veloce e leggero lo smantellamento e il recupero di ogni singolo elemento. Nessuna parte della struttura toccherà pareti o colonne dello spazio del Museo. Il rivestimento della struttura avverrà tramite doppio strato di membrana tessile bianca – ignifuga – fissata a secco sulla struttura al fine di rendere agevole lo smontaggio e il recupero.
SPAZIO 1 – PERCORSO ESPOSITIVO
Lo spazio voltato che borda la corte aperta crea un circuito ad anello all’interno del quale si inseriscono parte dei 36 muduli espositivi dei cluster: ogni elemento è formato da una struttura autoportante in tubolari di acciaio pre- assemblata in officina, di altezza 240 cm e dimensioni di base variabili, in funzione degli elementi da esporre (in generale le dimensioni di base del singolo modulo possono variare da un minimo di 80 cm a un massimo di 120 cm). La pavimentazione verrà protetta tramite idonei elementi di connessione con la struttura dei moduli. L’unica lavorazione in loco sarà la connessione dei singoli espositori con l’infrastruttura aerea, rappresentata da elementi tubolari in acciaio, provvisti di cablaggi al loro interno e agganci a secco con i vari moduli. Il trasporto, il montaggio e lo smontaggio non coinvolgeranno parti verticali del Museo (pareti, colonne). La flessibilità del sistema espositivo permetterà di rispettare le installazioni preesistenti del Museo, come la voluminosa macchina per la carta posta sul lato nord-est del chiostro.
SALA CONVEGNI
Lo spazio della sala convegni – accessibile sia dall’atrio attraverso il bookshop, sia dal chiostro principale – non è interessato da nuove installazioni, a parte la verifica dell’apparato multimediale. Per superare il dislivello tra la quota del chiostro principale e il pavimento della sala convegni sarà inserita una rampa in legno, con idonea pendenza, come riportato nello schema in pianta.
La rampa in legno sarà semplicemente poggiata sul pavimento esistente, che sarà protetto tramite elementi di connessione.
SPAZIO 1.1 – CONNESSIONE CHIOSTRI
Il corridoio di connessione tra i chiostri a piano terra non è interessato da installazioni, salvo il passaggio dell’infrastruttura di connessione dei moduli espositivi: un semplice elemento tubolare in acciao che utilizzerà un supporto intermedio autoportante per aumentare la propria stabilità.
CHIOSTRO MINORE:
AREA CENTRALE CHIUSA – LA NUVOLA DI CARTA
La corte del chiostro minore è caratterizzata da una copertura preesistente in vetro, sulla cui struttura verrà applicata una sotto-struttura leggera in profili di acciaio, alla quale appendere, tramite morsetti, l’installazione “nuvola di carta”, costituita da n. 11 fasce (realizzate con materiale “drop paper”), di altezza 120 cm, sagomate e distanziate 60 cm una dall’altra.
L’installazione a secco permetterà un agevole smontaggio e ripristino delle condizioni originarie.
SPAZIO 1.2 – PERCORSO ESPOSITIVO
Comeperlospaziodelchiostroprincipale,l’areavoltata che borda la corte coperta crea un circuito ad anello all’interno del quale si inserisce la parte restante dei 36 muduli espositivi dei cluster. Ogni elemento è formato da una struttura autoportante in tubolari di acciaio pre- assemblata in officina. La pavimentazione verrà protetta tramite idonei elementi di connessione con la struttura dei moduli. L’unica lavorazione in loco sarà, anche in questo caso, la connessione dei singoli espositori con l’infrastrutturaaerea,rappresentatadaelementitubolari in acciaio, provvisti di cablaggi al loro interno e agganci a secco con i vari moduli. Il trasporto, il montaggio e lo smontaggio non coinvolgeranno parti verticali del Museo (pareti, colonne).
La leggerezza e la modulabilità che contraddistinguono gli elementi espositivi free-standing permettono di adattare in modo flessibile la loro dislocazione in base alle preesistenze (installazioni; arredi; aree espositive; spazi di servizio) del Museo della Carta e della Filigrana. I flussi dei visitatori, sia relativi al Museo, sia all’annual meeting UNESCO potranno convivere grazie alla porosità degli allestimenti, immaginati per permettere la maggiore fruibilità ai visitatori e il minore impatto spaziale per quanto riguarda le preesistenze. L’accessibilità ai servizi, alle sale espositive e agli eventi sarà completamente garantita.
PIANO PRIMO
ACCESSO ASCENSORE
L’ingresso che conduce all’ascensore di collegamento con il primo piano verrà inserito nel nuovo sistema di wayfinding delle nuove installazioni temporanee.
GALLERIA ESPOSITIVA (SALA EXPO A-B-C)
Il nuovo layout prevede di utilizzare e ricollocare gli espositori preesistenti del Museo, in modo da integrarli nel percorso espositivo temporaneo. In una fase successiva sarà possibile ripristinare completamente il layout originario.
I nuovi espositori nelle gallerie al primo piano declinano i principi di flessibilità e modulabilità di quelli al piano terra tramite geometrie che si adattano al contesto e agli elementi del piano superiore. In particolare alcuni di essi integrano i tavoli vetrati esistenti (senza contatto), introducendoli nel nuovo sistema espositivo. Queste integrazioni sono completamente reversibili.
A differenza degli espositori al piano terra, i nuovi allestimenti al piano primo si aggregano in elementi lineari fruibili dai due lati maggiori. Anche in questo caso gli elementi sono autoportanti e non sono previsti contatti con le pareti delle gallerie. I moduli saranno semplicemente appoggiati a pavimento, che verrà idoneamente protetto sia durante le fasi di trasporto, montaggio e smontaggio, sia durante la permanenza del sistema espositivo.
BIBLIOTECA – SALA SEMINARI (accessibilità)
La sala della biblioteca, che per la durata dell’annual meeting UNESCO verrà adattata a sala per i seminari, si trova ad una quota diversa rispetto le gallerie espositive di accesso. Il progetto prevede l’adeguamento dell’accessibilità tramite un dispositivo elevatore che collega la quota del piano primo alla quota della sala.
Il dislivello tra lo spazio antistante l’ingresso della sala e la sala stessa sarà colmato da una pedana in legno. La scala attuale verrà adattata tramite l’aggiunta di una porzione in legno, al fine di arrivare alla quota dell’attuale biblioteca. Gli elementi lignei saranno semplicemente appoggiati alle strutture esistenti, che verranno idoneamente protette, per cui è garantita una completa reversibilità degli interventi.
Il dispositivo elevatore meccanizzato può essere inserito come elemento free-standing (completamente reversibile) o come elemento integrato con il sistema architettonico del Museo. La soluzione più idonea potràesserediscussaconladirezionedelMuseoecon Soprintendenza per i Beni Artistici e Architettonici, valutando l’opportunità di installare questo dispositivo in modo permanente al fine di rendere completamente accessibile questa porzione di edificio.
L’ampio spazio della biblioteca sarà adattato a sala per i seminari disponendo i tavoli già presenti a ferro di cavallo come evidenziato in planimetria.
Anche per il piano primo l’accessibilità ai servizi, alle sale espositive e agli eventi sarà completamente garantita.
MODALITÀ ORGANIZZATIVE E DESCRIZIONE DEL TEAM
Il team proposto per la progettazione, direzione lavori e realizzazione degli allestimenti temporanei del Padiglione della Creatività Crafts & Folk Art è composto da professionisti e imprese di grande esperienza nel settore oggetto del concorso.
L’associazione temporanea comprende due studi di progettazione Lorenzo Rossi Architetti di Fabriano e WNA Walter Nicolino Architects con sede a Torino.
Lorenzo Rossi, dopo 10 anni di esperienze lavorative in Germania e in Austria, opera da 15 anni prevalentemente a Fabriano e nelle Marche. Si occupa di progettazione architettonica e urbanistica a tutti i livelli. Ha sviluppato una profonda conoscenza del territorio e delle imprese locali. Tra i suoi ultimi lavori nel campo della progettazione di allestimenti ricordiamo il Museo Guelfo a Fabriano.
Walter Nicolino, attivo nel campo della progettazione e della ricerca accademica, ha sviluppato una lunga esperienza in campo internazionale come partner fondatore dello studio Carlo Ratti Associati sviluppando progetti a varie scale, da quella urbanistico-architettonica all’interaction design. Dal 2015 Walter Nicolino svolge attività professionale coordinando il gruppo multidisciplinare WNA Walter Nicolino Architects.
I due studi hanno ideato il concept del Padiglione della Creatività Crafts & Folk Art, mettendo insieme competenze e strategie progettuali.
Per quanto riguarda le imprese realizzatrici, il gruppo prevede la presenza di Guidobaldi Allestimenti, un’azienda specializzata in allestimenti fieristici e museali che opera su tutto il territorio nazionale.
Per la parte illuminotecnica del progetto il team si avvale della collaborazione di Effettoluce S.p.A., una società che progetta e realizza impianti di illuminazione in tutto il mondo, con specifiche competenze anche nell’illuminotecnica legata agli allestimenti.